Un detto popolare afferma che il vino più vecchio è sempre quello più buono.
Ma forse, in questo caso, dovremmo un po’ tutti ricrederci.
Udite udite: esiste un rosè di circa 1450 anni, appartenente all’ epoca dopo Cristo.
La bottiglia di vino, sigillata con cera e un po’ d’olio, si trova in Germania, esposta nel museo “Historisches Museum der Pfalz”.
Si tratterebbe di un vino prodotto localmente, risalente ai tempi romani e tenuto seppellito per 500.000 giorni.
La domanda verrebbe a questo punto spontanea: si potrebbe mai bere, nel caso la bottiglia venisse riaperta?
Non è di questo avviso una dottoressa esperta in enologia, Monika Christmann, che afferma:
“Il vino è certamente ancora integro, perchè non contaminato da agenti esterni. Ma non credo proprio sia una gioia per il palato, una volta assaggiato.”
LA LEGGENDA – a Speyer c’era un nobile romano, che aveva in possesso questo vino.
L’ impasto nebuloso della bottiglia probabilmente riconduce all’ olio di oliva.
I romani usavano quest’ olio per preservare il vino, mettendolo proprio in superficie, visto che i tappi di sughero esistevano, ma si vedevano assai raramente.
L’ olio, così efficace, ha potuto contribuire in maniera determinante alla conservazione del vino, fino ai giorni nostri.
QUANTO COSTA? – Il valore economico di questo vino supera nello stupore anche la durata degli anni per la quale è vivo.
Nel 1993, infatti, un lord inglese dello Yorkshire lo acquistò per ben 100 milioni di dollari.
Una volta passato a miglior vita, però, il vino finì nelle mani del figlio, che starebbe pensando di venderlo.
Chissà se ai giorni nostri ci sia ancora qualcuno disposto a sborsare cifre folli per una bottiglia di vino secolare.
Sta di fatto che con i suoi 1450 anni di vita attuali e quelli che (eventualmente) verranno, rimarrà per sempre, senza alcun dubbio, il vino più invecchiato mai esistito prima.